☭    "Non è difficile essere rivoluzionari quando la rivoluzione è già scoppiata e divampa... È cosa molto più difficile - e molto più preziosa - sapere essere rivoluzionari quando non esistono ancora le condizioni per una lotta diretta, aperta, effettivamente di massa, effettivamente rivoluzionaria; saper propugnare gli interessi della rivoluzione (con la propaganda, con l'agitazione, con l'organizzazione) nelle istituzioni non rivoluzionare, sovente addirittura reazionarie, in un ambiente non rivoluzionario, fra una massa incapace di comprendere subito la necessità del metodo rivoluzionario di azione"     ☭    



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Contro il padronato con le lotte vere


Riceviamo e volentieri publichiamo


Ogni giorno ci sono fabbriche che chiudono e licenziano gli operai, altre come la Fiat che decidono di isolare i lavoratori più combattivi non  conformi al modello Marchionne insieme ad altri ritenuti non idonee alle linee produttive,parcheggiandoli in reparti confino destinate a mansioni accessorie.
E' il sindacato che fa?  quelli di base indicono scioperi in giorni diversi come quello del 27 ottobre e il 10 novembre,gli altri ,invece di organizzare scioperi e lotte continuano a chiedere incontri alle istituzioni, ma gli incontri senza la pressione delle mobilitazioni diventano passerelle che sanciscono i licenziamenti.
Allora viene voglia di dire che siamo alla frutta sia del sistema capitalistico che di questo modello sindacale,entrambi schiavi di un'idea di benessere basata sul consumo e non sulla partecipazione.
La debolezza in cui ci troviamo non è il prodotto del caso o di un destino cinico; pensiamo che tutto questo sia il risultato di un metodo,di un modo di rappresentare diritti e bisogni che si sono rivelati perdenti, che hanno prodotto distacco e indifferenza, per anni il metodo è stato quello della delega su tutto che ha spento ogni forma di protagonismo e di possibilità d'iniziativa autonoma dei lavoratori.
Non ci si può stupire se di fronte all'emergenza i lavoratori si trovino disarmati e disorientati e rispondano con l'unico strumento che conoscono: la delega.
I compromessi a cui cediamo ogni giorno,rafforzano quei dirigenti sindacali opportunisti, da loro abbiamo sentito dire più volte, che tanto gli scioperi non riescono per via della crisi quindi non ci sono le condizioni.
Questo non vuole essere una critica a chi come molti delegati subiscono atti repressivi padronali e non rispettano le gerarchie sindacali perchè si impegnano quotidianamente sostenendo iniziative spontanee dei lavoratori, ma una via a ricercare l'unità della classe tirando fuori dall'isolamento le vere lotte contro i padroni tenendo fuori le beghe tra le organizzazioni sindacali.
I lavoratori sono stanchi di subire e sono convinti che questa grave crisi la deve pagare chi l'ha prodotta,cioè il capitalismo e gli speculatori della finanza.

Operaio FCA Mirafiori Torino



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Antono Gramsci:Alcuni temi della quistione meridionale

Come si legge in 2000 pagine, cit., il manoscritto andò smarrito nei giorni dell'arresto di Gramsci e fu ritrovato da Camilla Ravera tra le carte che Gramsci abbandonò nell'abitazione di via Morgagni.
Il saggio fu pubblicato nel gennaio 1930 a Parigi nella rivista Stato Operaio, con una nota in cui è detto: «Lo scritto non è completo e probabilmente sarebbe stato ancora ritoccato dall'autore, qua e là. Lo riproduciamo senza alcuna correzione, come il migliore documento di un pensiero politico comunista, incomparabilmente profondo, forte, originale, ricco degli sviluppi piú ampi. ».




Questione elettorale borghese

Per un altro spunto (se ce ne fosse ancora bisogno) sulla questione elettorale borghese

Necessità di una preparazione ideologica di massa

di Antonio Gramsci , scritto nel maggio del 1925, pubblicato in Lo Stato operaio del marzo-aprile 1931. Introduzione al primo corso della scuola interna di partito




La legislazione comunista

Articolo apparso su L'Ordine nuovo anno II n.10 del 17 luglio 1920 a firma Caesar

Antonio Gramsci : Il Partito Comunista

Articolo non firmato, L’Ordine Nuovo, 4 settembre e 9 ottobre 1920.




Antonio Gramsci - Riformismo e lotta di classe

(l'Unità, 16 marzo 1926, anno 3, n. 64, articolo non firmato)




Antonio Gramsci : La funzione del riformismo in Italia

(l’Unità, 5 febbraio 1925, anno 2, n. 27, articolo non firmato)




Referendum sulla costituzione

Votare o non votare, è questo il problema?

Lettera di un operaio FIAT di Torino

" FCA, la fabbrica modello "

Elezioni borghesi: un espediente per simulare il consenso popolare!

Lo scorso 19 giugno, con i ballottaggi, si sono consumate le ennesime elezioni previste dal sistema democratico borghese. Si trattava di elezioni amministrative ma di alto significato politico nazionale.