Lettera di un operaio FIAT di Torino
" FCA, la fabbrica modello "
In questi ultimi decenni, nell’indifferenza quasi generale del Paese, i padroni, grazie ai loro complici politici e sindacali, hanno radicalmente modificato il diritto del lavoro.
Si moltiplicano i casi di operai licenziati per avere espresso pubblicamente opinioni critiche, anche al di fuori degli stabilimenti, rispetto le scelte ed i provvedimenti padronali. Licenziamenti che i tribunali borghesi hanno confermato nei diversi gradi di giudizio adducendo motivazioni riconducibili " all’obbligo di fedeltà alla propria azienda ", al proprio padrone!
La vicenda degli operai di Pomigliano licenziati in tronco dall’FCA per avere denunciato, utilizzando un manichino appeso raffigurante Marchionne, i suicidi di operai a seguito della perdita del posto di lavoro, é un esempio lampante dell’orientamento pseudo feudale della dirigenza FIAT.
La crisi del sistema capitalistico " permette " ai padroni di peggiorare sensibilmente le condizioni di lavoro degli operai ai quali vengono imposti pesanti sacrifici: aumenti di carichi di lavoro, dimezzamento delle pause, straordinari obbligatori sabati compresi; in queste condizioni, già di per se, drammaticamente gravose, sono ridotte ulteriormente libertà, democrazia e dignità di tutti noi operai. Il tutto sotto gli occhi e con la complicità dei dirigenti dei sindacati di regime e in alcuni casi (ma questo meriterebbe un ulteriore approfondimento) non solo di quelli.
Come in ogni " azienda che si rispetti " a Mirafiori, é stata utilizzata dai padroni la ormai collaudata tattica di spostare gli operai rompicoglioni di reparto o di confinarli in altri settori dove é praticamente impossibile coltivare relazioni sociali , sindacali o politiche emarginandoci ed umiliandoci continuamente per ostentare il potere padronale, un potere cosí minaccioso grazie alla crisi, da fare desistere dalla lotta e dalla ribellione.
Questi operai confinati, come me, vengono ripetutamente sottoposti, dai responsabili del personale, a colloqui mortificanti, durante i quali, facendo leva sulle difficoltà famigliari o personali e sottoponendoli ad una forte pressione psicologica, il dirigente offre loro " un pezzo di pane " in cambio delle dimissioni. Di fronte al terrorismo padronale e a dispetto di quella che sembra una situazione senza via d’uscita per la classe operaia ed il proletariato intero, é proprio la crisi che i padroni vorrebbero farci pagare a fornirci l’opportunità di riprendere ad organizzare la lotta rivedendone, sull’onda emozionale trasformata in sano ODIO DI CLASSE, la strategia e le tattiche necessarie a combattere. ABBATTERE LO SFRUTTAMENTO DELL’FCA RIPRENDENDO IL CONTROLLO DELLE FABBRICHE CON OGNI MEZZO! SE NON É COMPITO NOSTRO QUESTO DI CHI DOVREBBE ESSERLO!?
Un saluto rivoluzionario. Marco
(operaio FIAT-FCA di Torino)