☭    "Non è difficile essere rivoluzionari quando la rivoluzione è già scoppiata e divampa... È cosa molto più difficile - e molto più preziosa - sapere essere rivoluzionari quando non esistono ancora le condizioni per una lotta diretta, aperta, effettivamente di massa, effettivamente rivoluzionaria; saper propugnare gli interessi della rivoluzione (con la propaganda, con l'agitazione, con l'organizzazione) nelle istituzioni non rivoluzionare, sovente addirittura reazionarie, in un ambiente non rivoluzionario, fra una massa incapace di comprendere subito la necessità del metodo rivoluzionario di azione"     ☭    




Lettera di un operaio FIAT di Torino


" FCA, la fabbrica modello "


In questi ultimi decenni, nell’indifferenza quasi generale del Paese, i padroni, grazie ai loro complici politici e sindacali, hanno radicalmente modificato il diritto del lavoro.
Si moltiplicano i casi di operai licenziati per avere espresso pubblicamente opinioni critiche, anche al di fuori degli stabilimenti, rispetto le scelte ed i provvedimenti padronali. Licenziamenti che i tribunali borghesi hanno confermato nei diversi gradi di giudizio adducendo motivazioni riconducibili " all’obbligo di fedeltà alla propria azienda ", al proprio padrone!
La vicenda degli operai di Pomigliano licenziati in tronco dall’FCA per avere denunciato, utilizzando un manichino appeso raffigurante Marchionne, i suicidi di operai a seguito della perdita del posto di lavoro, é un esempio lampante dell’orientamento pseudo feudale della dirigenza FIAT.
La crisi del sistema capitalistico " permette " ai padroni di peggiorare sensibilmente le condizioni di lavoro degli operai ai quali vengono imposti pesanti sacrifici: aumenti di carichi di lavoro, dimezzamento delle pause, straordinari obbligatori sabati compresi; in queste condizioni, già di per se, drammaticamente gravose, sono ridotte ulteriormente libertà, democrazia e dignità di tutti noi operai. Il tutto sotto gli occhi e con la complicità dei dirigenti dei sindacati di regime e in alcuni casi (ma questo meriterebbe un ulteriore approfondimento) non solo di quelli.
Come in ogni " azienda che si rispetti " a Mirafiori, é stata utilizzata dai padroni la ormai collaudata tattica di spostare gli operai rompicoglioni di reparto o di confinarli in altri settori dove é praticamente impossibile coltivare relazioni sociali , sindacali o politiche emarginandoci ed umiliandoci continuamente per ostentare il potere padronale, un potere cosí minaccioso grazie alla crisi, da fare desistere dalla lotta e dalla ribellione.
Questi operai confinati, come me, vengono ripetutamente sottoposti, dai responsabili del personale, a colloqui mortificanti, durante i quali, facendo leva sulle difficoltà famigliari o personali e sottoponendoli ad una forte pressione psicologica, il dirigente offre loro " un pezzo di pane " in cambio delle dimissioni. Di fronte al terrorismo padronale e a dispetto di quella che sembra una situazione senza via d’uscita per la classe operaia ed il proletariato intero, é proprio la crisi che i padroni vorrebbero farci pagare a fornirci l’opportunità di riprendere ad organizzare la lotta rivedendone, sull’onda emozionale trasformata in sano ODIO DI CLASSE, la strategia e le tattiche necessarie a combattere. ABBATTERE LO SFRUTTAMENTO DELL’FCA RIPRENDENDO IL CONTROLLO DELLE FABBRICHE CON OGNI MEZZO! SE NON É COMPITO NOSTRO QUESTO DI CHI DOVREBBE ESSERLO!?
Un saluto rivoluzionario. Marco
(operaio FIAT-FCA di Torino)







Antono Gramsci:Alcuni temi della quistione meridionale

Come si legge in 2000 pagine, cit., il manoscritto andò smarrito nei giorni dell'arresto di Gramsci e fu ritrovato da Camilla Ravera tra le carte che Gramsci abbandonò nell'abitazione di via Morgagni.
Il saggio fu pubblicato nel gennaio 1930 a Parigi nella rivista Stato Operaio, con una nota in cui è detto: «Lo scritto non è completo e probabilmente sarebbe stato ancora ritoccato dall'autore, qua e là. Lo riproduciamo senza alcuna correzione, come il migliore documento di un pensiero politico comunista, incomparabilmente profondo, forte, originale, ricco degli sviluppi piú ampi. ».




Questione elettorale borghese

Per un altro spunto (se ce ne fosse ancora bisogno) sulla questione elettorale borghese

Necessità di una preparazione ideologica di massa

di Antonio Gramsci , scritto nel maggio del 1925, pubblicato in Lo Stato operaio del marzo-aprile 1931. Introduzione al primo corso della scuola interna di partito




La legislazione comunista

Articolo apparso su L'Ordine nuovo anno II n.10 del 17 luglio 1920 a firma Caesar

Antonio Gramsci : Il Partito Comunista

Articolo non firmato, L’Ordine Nuovo, 4 settembre e 9 ottobre 1920.




Antonio Gramsci - Riformismo e lotta di classe

(l'Unità, 16 marzo 1926, anno 3, n. 64, articolo non firmato)




Antonio Gramsci : La funzione del riformismo in Italia

(l’Unità, 5 febbraio 1925, anno 2, n. 27, articolo non firmato)




Referendum sulla costituzione

Votare o non votare, è questo il problema?

Lettera di un operaio FIAT di Torino

" FCA, la fabbrica modello "

Elezioni borghesi: un espediente per simulare il consenso popolare!

Lo scorso 19 giugno, con i ballottaggi, si sono consumate le ennesime elezioni previste dal sistema democratico borghese. Si trattava di elezioni amministrative ma di alto significato politico nazionale.