☭    "Non è difficile essere rivoluzionari quando la rivoluzione è già scoppiata e divampa... È cosa molto più difficile - e molto più preziosa - sapere essere rivoluzionari quando non esistono ancora le condizioni per una lotta diretta, aperta, effettivamente di massa, effettivamente rivoluzionaria; saper propugnare gli interessi della rivoluzione (con la propaganda, con l'agitazione, con l'organizzazione) nelle istituzioni non rivoluzionare, sovente addirittura reazionarie, in un ambiente non rivoluzionario, fra una massa incapace di comprendere subito la necessità del metodo rivoluzionario di azione"     ☭    



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I soliti trotzkisti


Mentre le forze del governo siriano liberano definitivamente Aleppo dal gioco dell'ISIS e delle compagini “ribelli” sostenute e finanziate dagli imperialisti occidentali, i trotzkisti non trovano altro di meglio da fare (dal sito del PCL: “Il PCL a fianco della rivoluzione siriana. Contro l'aggressione imperialista! Cacciare Assad dal versante dei lavoratori e delle masse oppresse!”) che fare propaganda e indire manifestazioni contro il governo siriano e in sostegno alle forze imperialiste e ai suoi mercenari travestiti da liberatori. I trotzkisti mostrano ancora il loro vero volto ed il vero motivo della loro esistenza che consiste in operazioni di propaganda a vantaggio dei nemici del popolo e della borghesia imperialista.
Non dimentichiamo che questi loschi individui sono, prima di autodefinirsi comunisti, antistalinisti e di conseguenza controrivoluzionari. Non ci interessa nemmeno perdere tempo ad entrare nel merito delle questioni che essi affrontano con cotanta veemenza quando si tratta di sostenere posizioni antipopolari e controrivoluzionarie pendendo dalle labbra e dalla stampa filoimperialista che mostra insistentemente i patimenti della popolazione siriana accusando Assad di esserne il responsabile. Posizioni che fanno tornare alla memoria le presunte armi di distruzione di massa attribuite a Saddam Ussein e poi, mostratasi una enorme bufala inventata dagli imperialisti occidentali per radere al suolo l'Iraq e farne una semi colonia; come tornano alla mente le menzogne lanciate contro Gheddafi per distruggere la Libia e renderla ingovernabile e succube dell'occidente. I veri comunisti non abboccano alle menzogne dei loro nemici e sanno interpretare i fatti utilizzando una visione del mondo libera ed indipendente, svincolata dall'intossicazione mediatica borghese.
Costoro dimostrano un odio viscerale verso il comunismo , il sovietismo ovvero a tutto ciò che si oppone all'imperialismo occidentale.
Si può pensare a questo punto che il trotzkismo sia complementare al riformismo , il secondo cerca in tutti i modi di impedire la rivoluzione , nel caso questa avvenga i primi cercano in tutti i modi di decretarne il fallimento.
La storia lo ha dimostrato. In Unione Sovietica la loro attività propagandistica infarcita di bugie e gli attentati bombaroli hanno cercato in tutti i modi di distruggere la crescita dello stato socialista.
Il loro atteggiamento nei confronti dell’Internazionale Comunista è esemplificato da quello verso l’Unione Sovietica. Quando il proletariato mondiale celebrava la nuova vittoria raggiunta dalla dittatura del proletariato attraverso il riconoscimento del governo sovietico da parte di quello degli Stati Uniti, i trotskisti si unirono ai socialdemocratici di ogni sorta e alla borghesia nel descrivere il riconoscimento come una resa da parte dell’Internazionale Comunista. I termini dell’accordo tra Litvinov e Roosevelt, che seguivano esattamente la linea tracciata da Lenin nel 1919 per simili problemi dell’epoca, furono interpretati come segni che il governo sovietico accettasse di abbandonare le attività comuniste negli Stati Uniti. In questo modo i trotskisti erano d’accordo con la posizione borghese secondo cui il governo sovietico e il Comintern sarebbero la stessa cosa; in secondo luogo, cercarono di interpretare una vittoria del proletariato mondiale come una sconfitta.

A Cuba il partito trtoskista dopo la rivoluzione ha operato per decretarne il fallimento :
Che Guevara scrisse che “Noi consideriamo che il partito trotskista agisca contro la Rivoluzione”. L opposizione sistematica del trozkista “Partito operaio rivoluzionario” (POR) alla Rivoluzione cubana fu portata avanti così : nel 1961 fu distribuita una edizione spagnola della rivoluzione permanente di Trotskij, nel 1962 fu arrestato un trotzkista che diffondeva un opuscolo, elogiativo in onore Trotsky vietato a Guantanamo e il suo segretario generale Idalberto Ferrera Acosta fu arrestato per 48 ore. Nel 1965 un gruppo di trotzkisti fu stato processato. La repressione cessò, ed i detenuti furono rilasciati, quando i trotskisti decisero di cessare le attività controrivoluzionarie . Nel 1966 Fidel Castro accusò i trotzkisti di essere “strumento dell’imperialismo e della volgare reazione.” Nel 1958 il P.O.R , accusò tramite la sua propaganda il Movimento 26 luglio di essere “un movimento tirannico e brutale al servizio dell’ élite nordamericane.”
Questi biechi personaggi hanno cercato di mettere grandi e onorati bolscevichi nelle loro file (vedi Gramsci, ma la loro patetica pantomima è smentita dallo stesso gramsci negli “scritti dal carcere”vedi articolo “Gramsci bolscevico”).
Ma questo attacco alla Siria di Assad , presupponendo una difesa del Rojava i cui dirigenti hanno praticamente tagliato fuori i ribelli prezzolati , hanno scelto di stare con Assad e combattere l'Isis (un altra creatura dell'imperialismo occidentale), vedi l'articolo “sviluppi politici nel Kurdistan Occidentale” .
Ma dove sono questi pseudo-comunisti pacifisti quando si tratta di combattere l'impero? Dove sono quando il monarca assoluto dell'Arabia Saudita flagella le donne e finanzia il terrorismo islamico?Quando il turcomanno Erdogan attua una spietata repressione verso i Kurdi e allo stesso tempo finanzia gruppi ribelli siriani e l'Isis?
In questa presa di posizione contro la Russia riemerge il loro livore antisovietico. Capaci di infangare combattenti antimperialisti come Ortega, di celebrare il golpe di Gladio in Ucraina.
Il loro ruolo è quello di fiancheggiatori dell'imperialismo e di anticomunisti.
Sin dall'inizio il loro guru (Trotzki) si e' distinto per il salto della quaglia, da menscevico a bolscevico dell'ultima ora e successivamente antibolscevico con il suo giocare alla presa del potere.
Ai trotzkisti nostrani diciamo che dovranno ancora una volta fare i conti con il proletariato e con la Storia!

Redazione Aurora Proletaria



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Antono Gramsci:Alcuni temi della quistione meridionale

Come si legge in 2000 pagine, cit., il manoscritto andò smarrito nei giorni dell'arresto di Gramsci e fu ritrovato da Camilla Ravera tra le carte che Gramsci abbandonò nell'abitazione di via Morgagni.
Il saggio fu pubblicato nel gennaio 1930 a Parigi nella rivista Stato Operaio, con una nota in cui è detto: «Lo scritto non è completo e probabilmente sarebbe stato ancora ritoccato dall'autore, qua e là. Lo riproduciamo senza alcuna correzione, come il migliore documento di un pensiero politico comunista, incomparabilmente profondo, forte, originale, ricco degli sviluppi piú ampi. ».




Questione elettorale borghese

Per un altro spunto (se ce ne fosse ancora bisogno) sulla questione elettorale borghese

Necessità di una preparazione ideologica di massa

di Antonio Gramsci , scritto nel maggio del 1925, pubblicato in Lo Stato operaio del marzo-aprile 1931. Introduzione al primo corso della scuola interna di partito




La legislazione comunista

Articolo apparso su L'Ordine nuovo anno II n.10 del 17 luglio 1920 a firma Caesar

Antonio Gramsci : Il Partito Comunista

Articolo non firmato, L’Ordine Nuovo, 4 settembre e 9 ottobre 1920.




Antonio Gramsci - Riformismo e lotta di classe

(l'Unità, 16 marzo 1926, anno 3, n. 64, articolo non firmato)




Antonio Gramsci : La funzione del riformismo in Italia

(l’Unità, 5 febbraio 1925, anno 2, n. 27, articolo non firmato)




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Lo scorso 19 giugno, con i ballottaggi, si sono consumate le ennesime elezioni previste dal sistema democratico borghese. Si trattava di elezioni amministrative ma di alto significato politico nazionale.