☭    "Non è difficile essere rivoluzionari quando la rivoluzione è già scoppiata e divampa... È cosa molto più difficile - e molto più preziosa - sapere essere rivoluzionari quando non esistono ancora le condizioni per una lotta diretta, aperta, effettivamente di massa, effettivamente rivoluzionaria; saper propugnare gli interessi della rivoluzione (con la propaganda, con l'agitazione, con l'organizzazione) nelle istituzioni non rivoluzionare, sovente addirittura reazionarie, in un ambiente non rivoluzionario, fra una massa incapace di comprendere subito la necessità del metodo rivoluzionario di azione"     ☭    



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LA CLASSE OPERAIA NON SI CONFINA


Aprile 12, 2017

Pubblichiamo il testo del volantino distribuito dai compagni di PT-SRI (Proletari Torinesi per il Soccorso Rosso Internazionale) davanti ai cancelli del reparto confino (porta 33) di FIAT FCA Torino


LA CLASSE OPERAIA NON SI CONFINA
240 OPERAI, tra i quali molti dei più combattivi non conformi al modello Marchionne ed altri ritenuti non più idonei alla produzione perché sfruttati al massimo dall'azienda, sono stati confinati distanti dalle linee produttive a svolgere mansioni accessorie. Sono tutti operai che rientrano nei così detti “contratti di solidarietà “a causa dei quali, a determinate condizioni, i lavoratori rischierebbero di non maturare ne permessi e nemmeno ferie. L'obbiettivo di questo confino è quello di isolare i più combattivi e fiaccarne la resistenza e di colpire, umiliandoli, quelli ritenuti ormai usurati e scarsamente produttivi creando un precedente intimidatorio per tutti gli altri che ancora operanti sulle linee e nei normali reparti, intendessero ribellarsi allo sfruttamento o pretendere il rispetto dei propri diritti. Questi reparti (come quello di via Biscaretti e quello di Nola) nei quali venivano internati i dipendenti ritenuti ‘facinorosi’, ‘ingovernabili’, ‘ingestibili’, sindacalisti combattivi e/o comunisti, sono stati studiati e avviati dalla FIAT negli anni 50 e ad oggi rappresentano ancora una delle armi che il padrone utilizza contro tutti i lavoratori!
I reparti confino come quello di via Biscaretti fanno parte dell'impianto repressivo più generale che i ricchi parassiti che hanno in mano questo Paese usano per continuare ad arricchirsi e a mantenere i loro enormi privilegi sfruttando il proletariato. Infatti i ricchi parassiti sfruttatori utilizzano tutti i mezzi a loro disposizione (spie, guardie armate, tribunali, etc..) contro le aspirazioni di civiltà e benessere della classe operaia. Si tratta di una vera e propria guerra preventiva, una guerra sporca e non dichiarata combattuta dai padroni con il favore delle leggi che essi stessi hanno commissionato ai loro servi della politica per punire e criminalizzare noi lavoratori. Ad oggi il proletariato è legittimamente in lotta su molti fronti (occupazione di fabbriche, picchetti e scioperi selvaggi, occupazione di case, blocchi stradali, etc...) dovendo affrontare la reazione dell'apparato repressivo che, a colpi di manganello, intimidazioni, ricatti, denunce ed incarcerazioni, applica le leggi per mezzo delle quali i padroni continuano impunemente a derubarci e ad affamarci. Ma, in alcuni casi, le legittime lotte sfuggono al controllo della legalità dei padroni rafforzando così la resistenza alla repressione diventando più incisive ed in alcuni casi vittoriose anche se, ancora, soltanto parzialmente.

Se i reparti confino sono parte dell'apparato preventivo e repressivo del nemico di classe essi, grazie alla resistenza e alla solidarietà tra gli operai che vi lavorano, possono trasformarsi in un occasione di lotta esemplare per tutti gli altri lavoratori. La resistenza che gli operai confinati oppongono alla repressione rafforza quella dei lavoratori di altri reparti ed innesca quella reciproca solidarietà di classe necessaria a rendere sempre meno efficace la repressione ed il controllo padronale.
Dobbiamo andare oltre la semplice e formale denuncia delle condizioni dei lavoratori ed affrontare la questione dell'organizzazione della lotta, un organizzazione indipendente che si divincoli dalle regole e dalle leggi del padrone, che non presti orecchio ai richiami di legalità e compromesso dei dirigenti dei sindacati di regime e che si unisca alle lotte di altre categorie di lavoratori scambiandosi reciprocamente la solidarietà ed il sostegno in occasione delle reazioni dell'apparato repressivo.





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Antono Gramsci:Alcuni temi della quistione meridionale

Come si legge in 2000 pagine, cit., il manoscritto andò smarrito nei giorni dell'arresto di Gramsci e fu ritrovato da Camilla Ravera tra le carte che Gramsci abbandonò nell'abitazione di via Morgagni.
Il saggio fu pubblicato nel gennaio 1930 a Parigi nella rivista Stato Operaio, con una nota in cui è detto: «Lo scritto non è completo e probabilmente sarebbe stato ancora ritoccato dall'autore, qua e là. Lo riproduciamo senza alcuna correzione, come il migliore documento di un pensiero politico comunista, incomparabilmente profondo, forte, originale, ricco degli sviluppi piú ampi. ».




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Per un altro spunto (se ce ne fosse ancora bisogno) sulla questione elettorale borghese

Necessità di una preparazione ideologica di massa

di Antonio Gramsci , scritto nel maggio del 1925, pubblicato in Lo Stato operaio del marzo-aprile 1931. Introduzione al primo corso della scuola interna di partito




La legislazione comunista

Articolo apparso su L'Ordine nuovo anno II n.10 del 17 luglio 1920 a firma Caesar

Antonio Gramsci : Il Partito Comunista

Articolo non firmato, L’Ordine Nuovo, 4 settembre e 9 ottobre 1920.




Antonio Gramsci - Riformismo e lotta di classe

(l'Unità, 16 marzo 1926, anno 3, n. 64, articolo non firmato)




Antonio Gramsci : La funzione del riformismo in Italia

(l’Unità, 5 febbraio 1925, anno 2, n. 27, articolo non firmato)




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Lo scorso 19 giugno, con i ballottaggi, si sono consumate le ennesime elezioni previste dal sistema democratico borghese. Si trattava di elezioni amministrative ma di alto significato politico nazionale.