Cenni Storici
APRILE 1961 GLI USA ANNIENTATI ALLA BAIA DEI PORCI
Nel 1959, in piena Guerra Fredda, un evento particolare sconvolse l'assetto geopolitico statunitense. I giovani rivoluzionari Ernesto "Che" Guevara e Fidel Castro conquistarono l'Avana, dopo aver spodestato il regime filoamericano di Batista. Nel 1960, Castro chiese e ottenne l'aiuto sia economico che militare dei paesi comunisti. In questo modo l'Unione Sovietica si aggiudicò un alleato strategico soprattutto da un punto di vista geografico. Situata nel Mar dei Caraibi, a pochi chilometri dalla Florida, Cuba divenne la spina nel fianco degli Stati Uniti.
Nello stesso anno il presidente statunitense Eisenhower pianificò un attacco per spodestare Castro, organizzando militarmente i gruppi di esuli cubani scappati dal regime. In base alle informazioni trasmesse dalla CIA, i 1.511 esuli cubani avrebbero potuto sconfiggere Castro. Questi "esuli" che formeranno la Brigata 2506 prima della Rivoluzione avevano posseduto complessivamente a Cuba 400 mila ettari di terra, 10 mila case, 70 fattorie, cinque miniere, due banche e dieci zuccherifici.
Nel giugno 1960 Fidel Castro aveva nazionalizzato le raffinerie della Esso di John D. Rockefeller e della Shell di Marcus Samuel, ad Havana Harbor e della Texaco di Joseph S. Cullinan, Thomas J. Donoghue, Walter Benona Sharp e Arnold Schlaet a Santiago de Cuba, perché si erano rifiutate di raffinare il petrolio sovietico. Il 17 settembre espropriò tutte le banche statunitensi, compresa la First National City Bank of New York di James Stillman Rockefeller, la First National Bank di Boston, e la Chase Manhattan Bank di David Rockefeller; in ottobre chiuse casinò e catene di alberghi Riviera e Capri, di Meyer Lansky, di Lucky Luciano, di Santo Trafficante Sr., di Frank Costello.
In campo agricolo, con la riforma agraria, il governo aveva distribuito ai contadini cubani, raccolti in società cooperative, 270 mila ettari di latifondo e porzioni di territorio già coltivato, circa 35 mila ettari della United Fruit Company di proprietà di Nelson Rockefeller (Rockefeller-owned United Fruit Company, UFCO) della quale Allen Dulles, direttore della CIA, aveva capitali azionari e come socio di maggioranza ne era presidente e rappresentante legale insieme a suo fratello John Foster Dulles, Segretario di Stato. Avevano perso proprietà la ITT Corporation e altre aziende americane, la maggior parte produttrici di zucchero, fra cui la West Indies Sugar Company di George Herbert Walker Jr., per un totale di 70.000 ettari, colpendo direttamente gli interessi dei proprietari delle società statunitensi e avvicinandosi, con lo scambio di zucchero per petrolio, all'Unione Sovietica. Questi terreni furono risarciti al prezzo dichiarato dalle società al catasto cubano ma i proprietari si lamentavano che era troppo poco. I diritti di tutte queste società venivano sostenuti per interessamento del direttore della CIA.
Il piano d'attacco prese inizialmente, sotto la presidenza Eisenhower, il nome di Operazione Zapata. Una volta diventato presidente, John Fitzgerald Kennedy confermò l'invasione di Cuba, ma buona parte del piano iniziale fu stravolto, complici anche una serie di informazioni scorrette giunte a Washington. Quella che doveva essere la cacciata di Castro da Cuba si trasformò nella disastrosa invasione della Baia dei Porci. Gli esuli non potettero nulla contro gli armamenti sovietici che Castro, avvertito dai servizi segreti comunisti dell'imminente invasione, aveva già disposto a difesa dell'isola.
Lo scontro della Baia dei Porci durò appena 63 ore. Tutto terminò alle 17.30 del 19 aprile, quando le forze dell'Esercito Ribelle e delle Milizie Nazionali Rivoluzionarie presero d'assalto le ultime posizioni dei mercenari a Playa Girón e gli invasori furono respinti lasciando sul campo oltre 200 morti e 1197 prigionieri: a nessuno di costoro fu torto un capello e furono scambiati con aiuti alimentari. Tra i combattenti delle forze rivoluzionarie e la popolazione civile vi furono 176 morti e oltre 300 feriti.
Per concludere, mister Eisenhower approvò una spesa iniziale di 4 400 000 dollari (nel 1959) che comprendeva 950 000 dollari per l'azione politica,
1 700 000 dollari per la propaganda, 1 500 000 dollari per le forze paramilitari e 250 000 dollari per lo spionaggio.
Un anno dopo, la realtà dei fatti relativo al costo del tentativo di sbarco da parte dei mercenari anti castristi, per i contribuenti statunitensi ammonterà a più di 46 milioni di dollari, a cui si aggiunsero i 53 milioni di dollari di risarcimento al legittimo governo Rivoluzionario.